venerdì 8 luglio 2016

LE CANZONI ALL'ANGOLO DI LUIGI MARIANO


 
Quando ascoltai “Asincrono” di Luigi Mariano pensai subito di trovarmi davanti ad un bel disco. Avendo deciso di fare un programma radiofonico mandando in onda solo musicisti indipendenti mi trovavo ad ascoltare (nella maggior parte dei casi) CD fatti male, con arrangiamenti scarsi e testi a dir poco penosi, ma alcune volte, come nel caso di Luigi Mariano, il CD era una vera sorpresa e mi chiedevo: Ma com'è che non ha una grossa distribuzione? Beh, non ce l'ha, Voi poveri mortali dovete sorbirvi ancora Ligabue e i Pooh, la Nannini e la Tatangelo. E per chi vuol farsi del male anche i vari Emis Killa e rapper sanremesi.
Bene, a distanza di sei anni dal precedente lavoro in studio, il cantautore salentino ma romano d’adozione, Luigi Mariano torna con un album (se possibile) ancora più personale. Dopo  il fortunato (e pluri-premiato) esordio ufficiale con “Asincrono” (2010) che gli ascoltatori di “Radio Trampa” conoscono e che è stato molto apprezzato da critica e pubblico, Luigi Mariano ha riversato tutto se stesso in queste undici nuove tracce, tirando fuori soprattutto l’energia segreta della sua anima più rock. L’album è dedicato simbolicamente al padre (scomparso due anni fa), rievocato in copertina dalle pedane di legno con cui ha lavorato per una vita e che rappresentano per Luigi le radici da cui partire, da colorare con la propria musica.
La presenza degli ospiti che duettano con Luigi in alcune canzoni del CD non è casuale ma conseguenza di empatie umane fortissime, prima ancora che artistiche.
Simone Cristicchi duetta in “FA BENE FA MALE”, brano trascinante e dirompente, che rivendica l’importanza del dubbio e dell’integrità di pensiero, rispetto al bombardamento capzioso di informazioni ricevuti ogni giorno dai media o anche da semplici cittadini che ci tirano per la giacchetta, trascinandoci spesso in pericolosi radicalismi ideologici, estremismi e fanatismi.
 “ALLA FINE DEL CHECK”, assieme alla cantautrice Nina Monti, indirettamente regala (nei suoi cori) anche la voce di protesta, dolente ma decisa, delle donne.
Il duetto divertente de “L’OTTIMISTA TRISTE” con  Mino De Santis (coautore del pezzo e vera icona popolare e poetica dell’intero Salento) riporta Luigi alle proprie radici del sud, alle espressioni dialettali più di pancia, all’autoironia scanzonata: veri balsami per superare molte difficoltà del quotidiano.
Infine la voce di Neri Marcorè, presente nella nostalgica titletrack “CANZONI ALL’ANGOLO”
Tra i brani dell’album anche “COME ORBITE CHE CAMBIANO”, un pezzo intenso e raffinato sulla fine del grande amore tra l’astrofisico Stephen Hawking e la sua prima moglie Jane, e per ultima (ma non ultima) una sorprendente cover di “THE GHOST OF TOM JOAD” di Bruce Springsteen cantata in italiano (il che rappresenta una vera e propria sfida, nata, presumo, in un momento di lucida follia di Luigi).
In studio, oltre che le inconfondibili chitarre elettriche, acustiche e classiche di Alberto Lombardi, anche Alessandro Valle alla pedal steel guitar, mandolino e dobro; Primiano Di Biase (che abbiamo imparato a conoscere insieme a Orlando Andreucci) alla fisarmonica, hammond e pianoforte; Marco Rovinelli alla batteria; Pierpaolo Ranieri al basso e contrabbasso elettrico; Mario Gentili  al violino e alla viola. Insomma, una bella compagnia!


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