giovedì 3 luglio 2014

mercoledì 25 giugno 2014

LED E LUMINEERS AL PISTOIA BLUES 2014

Mentre qui si discute se far venire Nek o Moreno per allietare l'estate cittadina, mentre assessori dei paesi limitrofi si riuniscono per spartirsi le domeniche ed evitarsi vuoti clamorosi alle loro manifestazioni, per chi come me è cresciuto ascoltando il rock proveniente dall'Inghilterra anche se non capiva una parola di quello che cantavano, per chi come me metteva da parte i soldi per comprarsi il 33 giri, anche a costo di non fare colazione a scuola, sapere che a Pistoia, in occasione di questa edizione del “Blues festival” arriva Robert Plant è un “musicale” e salutare tuffo nel passato. Stando alle previzioni Plant, storica voce del Led Zeppelin, indimenticabile voce di “Starway to heaven”, che tornerà a Pistoia dopo otto anni esatti dall’ultima sua partecipazione, sarà accompagnato dai Sensational Space Shifters, band con la quale è in procinto di pubblicare un album in studio.
Ma la notizia è che non mancheranno nella tracklist brani dei Led Zeppelin vista la recente rimasterizzazione dell’intero catalogo. E questo farà felice chi è cresciuto con i Zeppelin, ma anche chi amava i Deep Purple e chi poi si è trasferito armi e bagagli con i Sex Pistols o i Clash per passare poi ai Talking Heads e sprofondare nella disperazione quando gli Smiths si sono sciolti. Un passaggio graduale nel quale da Strummer a Morrisey ha lasciato una traccia dentro l'anima di ognuno di noi nati intorno al 1960. Più che una traccia, un solco, perché abbiamo sempre considerato tutto ciò che è venuto dopo una “scopiazzatura” del precedente (con qualche eccezione).
Ma voglio fare una confessione. Ci vado anche per ascoltare dal vivo i “Lumineers” che a volte, specialmente all'inizio di Stubborn Love mi ricordano il grande Tom Petty (altra vena nostalgica) ma che sono una delle band americane più interessanti degli ultimi anni. Perché devo dirlo, non è che nel panorama musicale ci siano grosse e importanti novità. O forse siamo noi cinquantenni a non volerle ascoltare e ci rifugiamo ancora nei ritmi di David Byrne?

Questo si, che è un dilemma!

venerdì 30 maggio 2014