giovedì 27 maggio 2010

PURE SONGS.... DAVVERO!

A volte ci vuole fortuna. Fra la miriade di proposte discografiche che arrivano in redazione, ne trovi qualcuna discreta, qualche altra buona, moltissime da evitare e qualcuna me la vado a cercare; questa è arrivata in punta di piedi, ma carica di un sapore particolare. “Pure songs” è uno dei CD più originali e puliti che ho ascoltato di recente. Laura Lala e Sade Mangiaracina hanno inciso per la Jazz Collection un album d'esordio che promette bene sin dalle prime battute. Uno di quelli che, per i più distratti, se non comprate adesso fra un paio d'anni lo cercherete disperatamente. Testi in Inglese, italiano e in dialetto siculo, difficilissimo, specialmente se si vuol trasformare il dialetto in suono (e di gente che voleva cantare in dialetto siculo ne ho sentiti parecchi) che si intrecciano e si fondono in maniera impeccabile. Un primo album che si avvale anche della collaborazione di Salvatore Bonafede, Marco Spedaliere, Piero delle Monache, Diego Tarantino, Claudio Mastracci, pieno di vitalità che alterna la forza della popular music (a partire dal brano d'apertura "In the Night") alla intensità di passaggi più vicini agli standard jazzistici ("Bread"). Bellissimi i pezzi in dialetto siciliano, in particolar modo la storia straziante di “Idda”. Che dire: una gioia per le orecchie!

venerdì 21 maggio 2010

GAIA CUATRO - FRA L'ARGENTINA E IL GIAPPONE

Gaia Cuatro è il nome di un gruppo che unisce due fra i più talentuosi musicisti della scena jazz giapponese a due fra i maggiormente creativi ed innovativi musicisti argentini attivi sulla scena europea. Ne scaturisce un connubio sensazionale fra il calore ed il cuore della musica argentina e la raffinatezza e l’eleganza della tradizione musicale Giapponese. Io li ho scoperti per caso. Certe volte ringrazio di essere così curioso e la mia necessità di andare sempre alla ricerca di nuovi stimoli. E qui siamo di fronte ad un quartetto incredibile, composto dalla virtuosa eleganza della violinista Aska Kaneko dal sofisticato pianista argentino Gerardo Di Giusto, dal bassista, anche lui argentino Carlos “ El Tero ” Buschini (che si diverte da morire a dialogare con gli altri) e dal percussionista giapponese Yahiro Tomohiro. Questi quattro musicisti hanno portato l’arte dell’improvvisazione ad un massimo alto con una libertà d’espressione lontassissima dalla solita convenzione. Allo stesso tempo (come recitano le note di copertina) risultano portatori di una musica completamente originale, naturale , dal carattere spontaneo e sorprendentemente famigliare rendendo l’ascolto irresistibile sin dalle prime note. Un caleidoscopio di emozioni, colori ed originalità assoluta. Agli amici di RADIO TRAMPA, consiglio un ascolto prolungato per scoprire appieno, ogni volta, le sonorità che man mano vengono fuori. Sorprendenti!

SICILIAN OPENING il ritorno di SALVATORE BONAFEDE

Da un po' di tempo a questa parte, le scelte di RADIO TRAMPA vanno verso il blues e il jazz (certo che proporli in radio di prima mattina, dalle 10 alle 12...). Di sicuro ve ne sarete accorti. Fra i nostri preferiti c'è questo nuovo grande disco del pianista siciliano Salvatore Bonafede che, diciamolo, ha raggiunto livelli di sintesi inventiva degni dei classici. In più di suo ci mette uno humor e una solarità, una felice limpidezza creativa che rende l’ascolto di ogni suo pezzo una gioia per lo spirito e per le orecchie (basta ricordare il bellissimo Paradoxa. Pianista e compositore Salvatore Bonafede torna con un trio, con Marcello Pellitteri (batteria) e Marco Panascia (basso elettrico e contrabbasso), prende melodie mediterranee immerse nei colori agrodolci della Sicilia e li presenta al pubblico del jazz. Il suo nuovo album Sicilian Opening è originale e caratterizzato da belle linee melodiche e un suono evocativo. Con questo album Bonafede si afferma come uno tra i più interessanti musicisti e brillanti compositori per pianoforte sulla scena attuale. Le dodici tracce del cd, quasi tutte composte del pianista e registrate a New York, esplorano vari mondi con una fragranza inusuale, come nel tocco ispanico di “La Grande Ilusiòn” o arabeggiante di “Appunti su Palermo”. In più, in questo album sono comprese due bellissime riletture beatlesiane di “She’s Leaving Home” e “Blackbird”. Un disco che non si finisce mai di ascoltare. http://www.musiceyes.com/jazzeyes/

venerdì 14 maggio 2010

OUT AGAIN.......... MISTER ZABEO

Ho conosciuto Stefano Zabeo da poco (mea culpa) e grazie ad un suggerimento di un amico (meno male che ci sono gli amici) e siccome quando scopro qualcosa mi piace conoscere tutto (o quasi) ho scoperto che fa parte di quella ristretta cerchia di musicisti italiani che hanno cominciato a fare blues quando ancora quando ben pochi conoscevano il significato e molti cantavano la tazzulella è cafè (a dimostrazione che se il tempo è uguale per tutti non tutti vivono il tempo allo stesso tempo). Zabeo ha partecipato a tutti i festival maggiori e minori svoltisi in Italia (Nave Blues, Bergamo Blues, Festival Blues di Ravenna, Bluesin’ di Pistoia, Blues Festival di Massa Marittima, Blues Festival di Torrita di Siena, Narcao Blues Festival, International Blues Festival di Cagliari, Aventino Blues Festival, Salerno Blues Festival, Festival del Blues di Nusco, Festival del Blues al Lago Ampollino, Catania Blues Festival, ecc. ecc.). Il progetto TV MAMA, (il cd che vi presento), viene avviato nel 1982, con l’intento di fornire un prodotto che, pur nel profondo rispetto della tradizione, offrisse una rilettura del genere attraverso l’uso di arrangiamenti più vicini all’emotività personale degli esecutori. Il gruppo ha avuto la collaborazione di musicisti del calibro di Dick Heckstall-Smith, Paul Millns, Fabio Treves. Nel 1988 il nostro chitarrista e cantante incide “Better late than never”, LP che viene dichiarato disco blues dell’anno, gli vale una citazione anche nella “Enciclopedia del Blues e della Musica Nera” recentemente pubblicata da Arcana Editrice, nella Grande Enciclopedia Della Chitarra e Dei Chitarristi" di Editori Riuniti; e viene accolto benissimo dalla critica. Stefano Zabeo ha poi collaborato con Jorma Kaukonen, Mick Taylor, Ian Stewart, Paul Jones e James Cotton. Da poco è uscito ‘Out again‘ il secondo lavoro (secondo... e che cavolo!) di Stefano Zabeo. E signori miei..., meno male che un mio amico musicista mi ha fatto la segnalazione. Altrimenti dopo la lacuna di 25 anni fa, mi toccava perdere pure questo treno... caro papa blues.

sabato 8 maggio 2010

ARRIVA LA BANDA DI.... PINO CICCARELLI

Pino Ciccarelli nasce nel ’62 in provincia di Napoli, a Marianella, e fin da bambino alterna la sua passione per le bici da cross e le corse in campagna con quella musicale alimentata dal padre, maestro di musica e talentuoso clarinettista (durante la guerra fu primo clarino presso la “Presidiaria” di Trieste). Le prime esperienze musicali di Pino furono ad appena 10 anni, proprio nella banda di Piscinola/Marianella. In seguito, dopo aver completato gli studi di clarinetto e sassofono Pino si dedica alla composizione, scrivendo brani d'autore, musica lounge, per teatro e cinema. Tra gli altri collabora con: Aurelio Fierro,Loredana Berte', Consiglia Licciardi, Diego Moreno, Franco Del Prete, Enzo Avitabile, Osanna, Piero Gallo ensemble. Nel 2007 dà vita al progetto: Concerto Musicale Speranza. Ed è un progetto che va al di là della nostalgia, dove non ci sono solo le musiche che le bande di paese suonano (o suonavano) durante le feste e le processioni, ma è una riscoperta delle tradizioni popolari, un progetto etno-musicale che da un lato rende merito a musiche che difficilmente ascoltiamo e dall'altro ad una tradizione che, per fortuna, in alcuni luoghi del sud esiste ancora. Bellissimo il pezzo d'inizio, quella processione di santa Cecilia che è la presentazione di tutto l'album in un crescendo di emozioni che credevamo perse per sempre. bellissimo "74" un pezzo scritto proprio dal padre di Pino Ciccarelli e incredibile tutto il lavoro fatto. Ascoltando il cd non si può non ricordare quando la banda di paese si piazzava al centro della piazza, sopra una rotonda e cominciava a suonare, e noi tutti, bambini, ad ammirare quei maestri ed a sognare quella musica. Un Cd che, soprattutto per la sua diversità, in un mondo fatto di rumori, fa bene al cuore e alla salute. Perché mette allegria.

giovedì 6 maggio 2010

LA RUGGINE DEI........ CORNI PETAR

Corni Petar… sono 3 chitarre, basso e batteria, e nascono nel 2006 da un idea di Marco Rossi, già chitarrista degli Shandon, e di Giorgio Tenneriello, cantante e compositore Milanese, fulminato da una spiaggia della Croazia (Corni Petar)e dalla voglia di suonare. Ora, dopo anni di concerti, esordiscono con RUGGINE e il loro primo lavoro merita sicuramente l'attenzione del pubblico (anche se, come per tutti i musicisti che non passano dalla TV è difficile) Però Marco Rossi, Giorgio Tenneriello, Davide Franchini, Enzo Lana e Filippo Baldin fanno sul serio. Ottima tecnica legata ad una buona maturità espressiva. Un rock pulito, solido, che non annoia. Eppure mai banale. Da seguire con attenzione.